Il fiume straripa e l'acqua entra in edicola: "Mai successo dal 1969 ad oggi"
Source: Gazzettino
SESTO AL REGHENA - C'è un epicentro ed è concentrato in pochi chilometri. Una decina in linea d'aria. San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Chions e una porzione di Azzanese. Terre d'acqua, di fossi (che non ci sono più), di fiumi. E per l'ennesima volta di allagamenti. L'ondata di maltempo che ha scaricato pioggia record sulla provincia di Pordenone si è scatenata soprattutto lì, in quella fascia di territorio già fragile. Decine, gli scantinati allagati. E per migliaia di cittadini una nottata passata a dormire con solamente un occhio chiuso e l'altro aperto. Ma c'è anche a chi è andata peggio, perché dal 1969, quando l'attività economica in questione è stata aperta, "non era mai capitato nulla di simile".
La storia è quella dell'edicola di Valentina Bortolus. Siamo a Sesto al Reghena, tra i comuni più colpiti dalle bombe d'acqua di giovedì pomeriggio e della notte tra giovedì e ieri. E le immagini sono quelle di un disastro sfiorato per una questione di centimetri, quelli che separavano la "coltre" d'acqua dal materiale in vendita. Dopo un pomeriggio caratterizzato da continui acquazzoni, infatti, qualcosa ha ceduto. E l'edicola si è trovata invasa dall'acqua.
"Per la prima volta, dal 1969, abbiamo avuto "un po'" di acqua in edicola. Io starò qui tutta la notte", il primo commento della titolare. Ed è stato effettivamente così: una notte passata nel punto vendita per provare il "miracolo" che poi sarebbe riuscito: riaprire la mattina dopo nonostante l'acqua a terra.
Giovedì pomeriggio. L'allerta arancione emanata dalla Protezione civile regionale esce dalla carta e diventa pioggia. Tanta, ad un certo punto troppa. "Io ho chiuso l'edicola attorno alle 19.30 - racconta la titolare del punto vendita di via Giotto a Sesto al Reghena - e sono andata a casa". Ma la perturbazione non aveva ancora liberato tutto il suo potenziale. Anzi, la serata sarebbe stata caratterizzata da almeno altri tre scrosci violenti. "Allora - prosegue Valentina Bortolus - attorno alle 21 ho deciso di uscire di casa e di dare un'altra controllata all'edicola. Anche perché il Sestian (il corso d'acqua che poi diventa il Reghena, ndr) era già straripato". Un fiume che corre proprio alle spalle dell'edicola. "Via Giotto - racconta ancora la titolare - era già piena d'acqua. Sono entrata in edicola e ho scoperto che lo era anche il punto vendita. Evidentemente era entrata dal retro, dai muri di una casa disabitata che si trova alle nostre spalle".
A quel punto la titolare capisce che per una notte non dormirà. "Abbiamo chiamato la Protezione civile locale - racconta ancora - e i volontari sono arrivati immediatamente. Ma le pompe non potevano essere utili nel mio caso". E allora è iniziata la corsa per mettere in salvo la merce in esposizione (tanti articoli di carta che sarebbero andati completamente buttati) e provare a ripulire tutto il negozio entro l'alba. "E ringraziamo tanti cittadini che si sono messi a disposizione per darci una mano. Non ci era mai capitata una cosa del genere. Siamo riusciti ad alzare tutta la merce e a salvarla". Poi con tanto olio di gomito anche l'acqua è stata fatta defluire. Così, in orario, l'edicola ha riaperto i battenti ieri mattina, con giornali e articoli vari regolarmente in vendita dopo una notte di paura.
Una comunità, quella di Sesto al Reghena, che si è compattata in una notte difficile. Anche sui social, ad esempio, ci sono stati diversi messaggi scritti da cittadini che si mettevano a disposizione per dare una mano a persone con gli scantinati allagati e l'acqua a sfioro vicino alle proprie abitazioni.