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Pista da bob, la rabbia del presidente Bond: "Non toccate i fondi di confine"

Pista da bob, la rabbia del presidente Bond: "Non toccate i fondi di confine"

Source: Gazzettino

BELLUNO - Per vent'anni il mantenimento della nuova pista da bob "Eugenio Monti" di Cortina d'Ampezzo verrà finanziata dai Fondi dei comuni confinanti. Lo prevede lo schema di accordo varato con la delibera approvata dalla Regione e pubblicata sul Bur in questi giorni che sottolinea: "Garantire la continuità dell'utilizzo sportivo dell'impianto recuperato, destinando apposite risorse nell'ambito del Fondo Comuni confinanti". Non è precisata cifra. "Di questi espropri proletari fatti al territorio, farei volentieri a meno. Se così non fosse i Fondi dei comuni confinanti (Fcc) dovrebbero cambiare nome e chiamarsi bancomat. E comunque questo accordo, così com'è, non è proponibile, perché, proprio dal punto di vista formale e dello schema proposto, non rispetta la natura dei Fcc". Queste le parole di Dario Bond, presidente dei Fcc, che cade dalle nuvole.

"Fino alle 12,45 non conoscevo l'esistenza di questo schema di accordo di programma e che per il buon funzionamento e la gestione della pista da bob per 20 anni si intendono usare risorse del Fondo - prosegue il presidente -. Ne sono stato informato solo dalla stampa verso l'ora di pranzo. A qualcuno pare normale questa cosa?". E già questo primo aspetto va sottolineato. E Bond aggiunge: "Io non ne sapevo niente. Ed invece queste cose vanno fatte con la massima trasparenza, incontrando i sindaci e il presidente dei Fcc che sono io. Mentre ne ero completamente all'oscuro. Non voglio fare la prima donna, anzi: diciamo anche io non conto niente, ma la modalità che è stata seguita mi offende. Ho lavorato e sto lavorando molto per il buon funzionamento dei Fcc; a compenso e spese zero, nel senso che pago io di mia tasca le spese che sostengo e non ricevo alcun compenso".

Contattato nel primo pomeriggio di ieri, Bond per un po' non ha risposto. Poi un messaggio: "Sono in videoconferenza con Trento". Alla fine dell'incontro, anche se mantiene toni e modi educati, si capisce è su tutte le furie. "C'è un primo vulnus nella bozza di accordo - spiega il presidente del Comitato paritetico Fcc -. La tipologia di spese previste e dettagliate nelle nove pagine del documento, cioè la manutenzione, è di spese correnti. E i Fcc non hanno questa possibilità; ad essi compete la capacità di intervenire solo per spese di investimento. Per essere chiari e perché qualcuno non dimentichi quello che è accaduto, va ricordato che in passato non è più stato possibile sostenere l'Unico studenti proprio perché si trattava di spese correnti. Per poter utilizzare i Fcc per queste spese, sarebbe allora necessario modificare la legge che li ha istituiti. E per farlo sarebbe necessario portare lo schema in Parlamento. Credo si capisca cosa vuol dire. Ma va chiarito anche un altro aspetto: riaprire gli accordi di questa legge, vorrebbe dire andare incontro a qualcosa che non conosciamo, magari che altri territori che vorrebbero fosse aperta anche a loro questa opportunità. Insomma: è molto rischioso".

Il presidente Bond è preoccupato anche della somma che verrebbe utilizzata: "Di fronte a 20 anni di impegno, la quantità di soldi, anche se non è precisata, è ingente. Ultimamente si parla, lo ha fatto anche la trasmissione Rai Report, di 1.200.00 euro all'anno. Per vent'anni diventa una somma mostruosa che è tolta ad altri investimenti nel territorio". Poi Dario Bond insiste: "Vi è un altro tema a non trascurare, una forma che è sostanza. Quando si intendono proporre cose di questa portata, è necessario confrontarsi con la provincia, con il consiglio provinciale. È necessario essere chiari e parlare. Ora il presidente Padrin, che ho appena sentito al telefono, dice che intende convocare un incontro fra i comuni di prima e seconda fascia. È un passaggio assolutamente necessario. Per percorrere quindi eventualmente questa strada è quindi necessario che i comuni siano d'accordo". Infine un'ultima considerazione per sottolineare un'altra preoccupazione: "Fra gli otto firmatari ci sono enti importantissimi: Trento, Bolzano, Fisi, Fisip... Mi chiedo se questa modalità che la Regione Veneto intende inaugurare, non apra la porta ad usare gli stessi Fcc anche per altri impianti trentini o quello di Anterselva".