Pista da bob, la Provincia blocca l'accordo sui fondi di confine: "Così non lo votiamo"
Source: Gazzettino
BELLUNO - "La Provincia di Belluno non ha votato l'accordo per la Legacy olimpica e non ha intenzione di farlo se non dopo aver analizzato a fondo il documento". Sono le parole del presidente della provincia Roberto Padrin 24 ore dopo la bufera che si è scatenata sul patto già varato da Regione e Comune di Cortina (ora approdato a Palazzo Piloni) che prevede l'uso dei fondi dei comuni confinanti per la gestione della pista da bob nel dopo Olimpiadi. "In ogni caso, non lo voteremo con questa formulazione - rimarca Padrin - non prima di aver chiarito tutti i dubbi di natura giuridica, e soprattutto non prima di aver sentito il territorio. Per questo convocheremo un'assemblea con tutti i sindaci". Già il giorno prima, quando era scoppiato il caso, il presidente Padrin aveva spiegato: "Avremmo dovuto discuterlo il 28 maggio, ma è un tema complesso che merita approfondimenti". Padrin, che aveva presentato il documento nella seduta di martedì, aveva poi detto: "Abbiamo rinviato la discussione perché intendiamo prima convocare un'assemblea dei sindaci e sentire il loro parere".
LA PREMESSA
Ricordiamo che in questi giorni è stata pubblicata sul Bur la delibera regionale con l'accordo di programma per la gestione della pista da bob di Cortina nel dopo Olimpiadi. Sarà garantita da un gruppo di 8 soggetti istituzionali: il costo di gestione ipotizzato per lo Sliding Centre, che sorgerà sulla ex 'Eugenio Monti', è circa 1,5 milioni di euro l'anno che arriveranno dai Fondi dei comuni confinanti "destinando apposite risorse nell'ambito del Fondo Comuni confinanti". Un accordo già varato da Regione Veneto e Comune di Cortina e che ora è stato sottoposto alla Provincia di Belluno, chiamata ad approvarlo.
LA QUESTIONE
"Sono diversi i dubbi, di natura tecnica e giuridica - le parole del presidente Padrin -. Intanto, la bozza di accordo non specifica cifre e lascia in sospeso diverse questioni, a partire da quella dell'utilizzo dei Fondi di confine a cominciare dal ciclo di programmazione del 2027. Nel testo infatti l'unico obbligo della Provincia di Belluno è quello a cooperare alla valorizzazione dello Sliding Centre dopo le Olimpiadi, senza nessun impegno di tipo economico. Tocca invece alle province autonome di Trento e Bolzano sostenere le spese - che non vengono quantificate - nell'ambito del Fondo Comuni confinanti. Ma il Fondo è alimentato dalle due province, mentre la gestione è affidata al Comitato paritetico, con il cui presidente siamo in stretto contatto, per capire l'intera faccenda". "Poi si fa riferimento in senso molto lato a un impiego per spesa corrente e non per spesa d'investimento quale è sempre stato finora, per cui viene il dubbio che giuridicamente non sia neanche possibile", aspetto già evidenziato anche da Dario Bond, presidente del Comitato Paritetico dei Fondi dei comuni confinanti. "Prima di usare i Fondi per la gestione post-olimpica delle opere sportive, non è forse necessario modificare la legge di funzionamento del fondo stesso? È uno dei punti interrogativi di natura squisitamente tecnica che restano sul campo e che abbiamo intenzione di chiarire a fondo - rimarca la Provincia -: bisogna sapere se si possono usare i Fondi per spesa corrente in maniera stabile e strutturata, che è proprio quanto i sindaci e il territorio chiedono da diversi anni, così da garantire servizi utili, efficienti ed efficaci ai nostri cittadini". Ma va precisato che esiste già una delibera del consiglio provinciale datata 2022 che esclude l'utilizzo dei Fcc per la gestione della pista da bob.
AL LAVORO
"Allo stato attuale, senza risposte precise, l'accordo non è neanche considerabile - prosegue il presidente della Provincia -. È il motivo per cui la bozza di accordo è stata discussa internamente al consiglio provinciale ed è stata rinviata ad approfondimenti e analisi. Approfondimenti e analisi che richiedono tempo e pareri tecnici. Lo sa bene chi ha avuto fino a poco tempo fa la delega a livello provinciale ai Fondi Comuni confinanti (prima Paolo Perenzin fino al 2022, poi Mario De Bon ndr). Ed è per questo che trovo inaccettabili i processi alle intenzioni arrivati in questi giorni da parte di qualcuno".