Rivoluzione Portonovo, auto contingentate: il piano per salvare la perla del Conero
Source: Il Resto del Carlino
Ancona, 2 giugno 2024 - Si scrive Zac (no l'allenatore romagnolo non c'entra), si legge zona ad accesso controllato. Una misura adottata anche in altri paradisi italiani e applicata per la prima volta a difesa della baia di Portonovo. L'obiettivo è quello di non affogarla di auto, più di quanto già non lo sia. I parcheggi non sono sufficientemente ampi per accogliere vastità smisurate di bagnanti. A un certo punto della giornata, ormai praticamente dopo le 11 del mattino, bisogna stoppare tutto a monte.
Le pattuglie dei vigili, posizionate sopra la baia ora in via del tutto sperimentale, chiedono a chi scende se ha un permesso di parcheggio, se dispone di un posto riservato in spiaggia. Finora la cosa è gestibile, perché l'estate sta solo per iniziare e l'assalto ai nostri lidi non è ancora selvaggio.
Ma quando arriverà giugno e luglio, sulla Riviera del Conero, ci sarà da ridere. Portonovo in tutto questo è un unicum. Un gioiello incastonato nel monte Conero dove la natura e l'unicità di un luogo incantato si fondono con la bellezza del mare. Uno scrigno di asprezza e profondità mediterranea nel cuore del mare Adriatico. Portonovo negli anni si è fatta un nome: da spiaggia degli anconetani, è diventata meta di appassionati da tutta Italia e dall'estero. L'afflusso turistico negli ultimi venti anni è aumentato in modo spaventoso. Ma la baia è rimasta sempre la stessa, guai toccarne l'unicità e il rapporto intrinseco con la natura. Già la natura. Proprio la stessa che a mani basse da una parte concede e dall'altra, inevitabilmente toglie. Non è colpa sua il moto ondoso. Non è la natura la responsabile di un'erosione che a Portonovo ha letteralmente mangiato metri di spiaggia destinata a spazio libero a tutti.
I concessionari privati sono minacciati. Hanno il monte Conero alle spalle e davanti agli occhi l'orizzonte di un mare che avanza sempre di più. In alcuni punti la battigia è polverizzata: si cammina direttamente nell'acqua. Come succede ad esempio davanti alla Capannina. Lo stabilimento non ha piantato un ombrellone in più di quelli che aveva. Gli spazi privati sono stati rispettati. E' il suolo demaniale a mancare. I lavori di paleggiamento, ovvero di trasporto di materiale da un punto a un altro della spiaggia, sono in ritardo. Sul Conero bisogna tentare di coniugare l'impossibile: accesso alla spiaggia, tutela dell'ambiente e persino di una particolare alga che viene studiata dagli scienziati della Politecnica. Insomma un percorso a ostacoli a cui si aggiungerà subito dopo l'estate anche l'organizzazione del G7 mondiale della salute che vedrà proprio la baia di Portonovo al centro delle attenzioni. Tutte le delegazioni provenienti da ogni angolo del pianeta verranno ospitate negli splendidi alberghi che si affacciano sul mare cristallino di Portonovo. Per non farsi trovare imprerato, il Comune già da ora sta mettendo mano, grazie ai finanziamenti ad hoc concessi per il G7, al rifacimento di strade (che poi quella di accesso alla baia è unica) e all'allargamento dei pochi parcheggi a disposizione.
La Zac era indispensabile: non si può pensare di triturare una baia sotto i colpi delle marmitte fumanti delle auto. Né pensare di lasciare sfogo a un assalto all'arma bianca. Ieri le prime venti multe. I furbetti sono avvisati.