Grandi eventi, una formula anti disagi
Source: Il Resto del Carlino
Bologna, 12 giugno 2024 - Leggo sul Carlino della soddisfazione di Cesare Cremonini, e immagino anche del sindaco, per il successo dell'installazione che ha colorato gli archi del portico di San Luca. Vorrei chiedere loro se immaginano cosa ciò comporti per i residenti. Da residente glielo spiego: coprifuoco prima delle 21,30, cioè essere a casa, rumore tutta la notte, problematico, per non dire impossibile, l'accesso in via di San Luca di mezzi di soccorso in caso di necessità. Tra i valori democratici metto anche il rispetto verso l'altro. Perché non individuare un'altra location per questi effetti speciali? Qui due anni consecutivi possono bastare.
Apriamo con una premessa. Ogni grande evento che si svolge nelle aree urbane inevitabilmente si porta dietro qualche disagio. Un aspetto che va sempre messo in conto. Nello stesso tempo è impossibile non comprendere l'irritazione di coloro che hanno la sfortuna di abitare nelle vicinanze. I cittadini che protestano per la viabilità modificata, le difficoltà di parcheggio, la ressa intorno a casa e la notte tutt'altro che silenziosa una parte di ragione ce l'hanno. E allora che facciamo? Aboliamo i grandi eventi? Niente partite e concerti allo stadio perché bloccano l'area, stop al basket al Paladozza perché i tifosi invadono le strade prima della partita, cancelliamo il cinema in piazza Maggiore perché chi abita in centro è costretto a sorbirsi il rumore di qualche sparatoria sullo schermo. Stop, fermi tutti, si scende dallo spettacolo. No, non si può fare. Ogni città vive di show e di idee e Bologna in questo è vivace e sognatrice. I disagi e i danni collaterali forse si possono contenere organizzando gli eventi con precisione svizzera, regolando meglio i flussi del traffico, controllando che i fracassoni vadano a letto ad un'ora accettabile. Di facile in questi casi non c'è nulla però si può provare a migliorare.