Giargo: "La mia musica in foggiano"
Source: Il Resto del Carlino
Bologna, 14 giugno 2024 - Si potrebbe definire tropicalismo mediterraneo quello di Giargo, al secolo Giorgio Michele Longo. Note funky-jazz, testi in italiano e in dialetto foggiano, rap e canzone d'autore. Classe 1998, foggiano di nascita, a Bologna conosce il chitarrista e produttore Federico Franciosi. "Tutto nasce sette anni fa - raccontano - dal nostro connubio musicale e umano. Pian piano la band si è estesa arrivando a sette elementi". Francesco Bressan alla batteria, Riccardo Dalle Vedove alle percussioni, trombone e voce, Giacomo Grande al piano, synth e voce, Zeno Merlini al sax contralto e Roberto Panarotto al basso. Oggi fanno tappa al parco Petri, al Sound Week dell'evento Gallo da tre, giunto alla sua decima edizione.
Giargo, come vi è venuta in mente l'idea di cantare in foggiano? "Si è sempre cantato in dialetto napoletano, Jannacci ogni tanto cantava in milanese. Ho iniziato ad appassionarmi alla musica ascoltando rap napoletano, artisti come Rocco Hunt, Clementino o 99 Posse all'inizio delle loro carriere. Così ho provato a scrivere nella lingua della mia città".
E con Bologna che rapporto avete? "Bologna ci ispira con la sua libertà. Ci siamo sentiti accolti, abbracciati anche agli inizi, quando senza soldi andavamo nei locali che proponevano sessioni di open mic (palco aperto alle esibizioni di tutti, ndr). Palco dopo palco, la risposta del pubblico è arrivata".
E ora la musica è diventata un lavoro? "Viviamo in un super attico sui colli (ridono, ndr). Stiamo cercando di renderlo un lavoro, siamo indipendenti, ma abbiamo ancora bisogno di espanderci".
Il nuovo disco che sonorità avrà? "Una commistione di generi che intercetta la crescita musicale di ogni membro. Funky, jazz, latin jazz, soul, hip-hop e cantautorato italiano su sonorità anni Settanta. Ci sono Lucio Battisti, Enzo Jannacci, Alan Sorrenti, ma anche Pino Daniele o Fabio Concato, uniti a una vena di stampo musicale brasiliano, sudamericano".
E uniti dal foggiano... "Si sposa bene con le sonorità brasiliane, latin. Molto meglio dell'italiano, è spontaneo, diretto. Non viene apprezzato solo a Bologna, città piena di universitari fuori sede. Anche in Veneto viene capito e cantato".
Progetti in cantiere? "Abbiamo in programma due tour. Uno di questi lo abbiamo organizzato grazie al bando da 10mila euro 'Special Stage 2023' di Officine Buone, che è una realtà meravigliosa, ha portato la musica acustica nei reparti pediatrici".