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La volée di Toni "Italiano è l'uomo giusto. Il Bologna dipenderà dalla fame dei giocatori"

La volée di Toni "Italiano è l'uomo giusto. Il Bologna dipenderà dalla fame dei giocatori"

Source: Il Resto del Carlino

Bologna, 22 giugno 2024 - Un tempo buttava giù le porte, ora martella i vetri. Con una pallina da tennis. Luca Toni è tra le tante ex stelle del nostro pallone che oggi e domani, al Country Club di Castenaso, daranno spettacolo dentro un campo venti metri per dieci. La terza edizione dell'Illumia Padel Cup è una piccola arena di giganti: Toni, Totti, Vieri, Di Canio, Locatelli, Di Biagio, Albertini e, per non farsi mancare nulla, anche Mancini. Avercela una Nazionale così in Germania.

Toni, onestamente se l'aspettava un'Italia così in difficoltà con la Spagna?

"Devo essere sincero: con l'Albania non mi ero esaltato. Certo gli azzurri erano stati bravi a non mollare dopo aver preso quel gol dopo pochi secondi. Purtroppo contro gli spagnoli ha fatto la differenza la qualità: se vai a vedere i singoli, loro sono più forti. E quella di Spalletti è una nazionale che fa bene se ha il controllo del gioco. Giovedì questo non era possibile".

Quanto può pesare un'autorete così pesante per un ragazzo come Calafiori?

"E' chiaro che sia stato sfortunato nell'episodio. Ma se uno gioca in nazionale, che è il top del nostro calcio, si deve assumere le responsabilità. Dobbiamo un po' uscire da questa abitudine di dire: 'Eh, ma in Italia i giovani giocano poco'. Guardate la Spagna: Yamal e Nico Williams sono dei ragazzini, eppure sono forti, fanno la differenza. Quando uno è buono, è buono. Calafiori lo è e questo errore gli farà allargare le spalle".

Zirkzee ha già le spalle abbastanza larghe per indossare la maglia di un top club o gli farebbe bene un altro anno a Bologna per crescere?

"Questo concetto del dover crescere è tipicamente italiano e credo non sia più attuale. Zirkzee è forte, deve provare a misurarsi in un grande squadra. Poi sicuramente deve migliorare: deve diventare un killer in area di rigore. Perché lui, sì, è un fenomeno nel giocare con la squadra, ma nei top club vogliono i gol. Il salto che dovrà fare è trasformarsi in un goleador".

Il Bologna, invece, dovrà fare qualcosa di più complicato: confermarsi.

"Io credo che il segreto stia nella dirigenza. Di Vaio è cresciuto tanto nel suo ruolo, e in più c'è Sartori: uno come lui è una garanzia assoluta".

Italiano è la scelta giusta?

"E' il profilo giusto, ha un'idea di calcio simile a quella di Thiago. Io ho fatto il corso di Coverciano con entrambi. Poi, certo, meglio di Thiago non potrà mai fare, perché vorrebbe dire vincere lo scudetto. Però ha tutto per fare bene, come ha già fatto a Firenze. Il ruolo più importante però non è il suo".

E di chi è?

"E' dei giocatori. Sono loro a dover fare il vero salto di qualità. Non dovranno correre il rischio di adagiarsi, di sentirsi forti, di accontentarsi della qualificazione in Champions. No. Dovranno dimostrare di poter stare a quei livelli".

Intanto lei e Ceccarelli da oggi dovrete difendere il titolo di campioni in carica di padel?

"Io e Luca siamo una bella coppia, ma il livello tra noi ex calciatori è diventato molto equilibrato: saranno partite tiratissime. L'Illumia cup ormai penso sia il torneo più bello e importante".

Gli avversari che teme di più?

"Le coppie forti sono tante: Locatelli-D'Aversa, Totti-Pizarro, Fiore-Giannichedda. Ma attenzione: ci saranno tanti giovani, Perotti ha 35 anni, potrebbe giocare ancora in serie A. Vincerà chi avrà più gamba".